Questo me lo ha passato Eleanor, bisognava postare la pagina 161 del tuo libro preferito. Troppo facile per me. Troppo già pronto. Mi sono voluto complicare le cose: e sono passato da pagina 161 ai Fantastici Quattro.
Quattro libri. Quattro punti cardine. Ce ne sono molti di più nella mia vita. Ma a questi ho pensato subito. E ci sarà un motivo no?
Niente titoli... O li riconoscete o non fa nulla. Dentro ci metto un pò di indizi però. Sono onesto.
Primo:
<< "Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto..." "Ma bisogna aspettare..." "Aspettare che?" "Che il sole tramonti..." >>
<< "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo". >>
<< "Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi". >>
Secondo:
<< “Non m’importa se sono penne e ossa, mamma. A me importa soltanto imparare che cosa si può fare su per aria, e cosa no: ecco tutto. A me preme soltanto di sapere.” >>
<< Il paradiso non è mica un luogo. Non si trova nello spazio, e neanche nel tempo. Il paradiso è essere perfetti” >>
<< “Povero Fletch. Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola.” >>
Terzo:
<< Sulle labbra della donna rimane l'ombra di un sapore che la costringe a pensare "acqua di mare, quest'uomo dipinge il mare con il mare" ed È un pensiero che dà i brividi >>
<< Il bambino si spostò un po' più in là sul davanzale. Aria fredda e vento da nord. Davanti, fino all'infinito, il mare. Cosa ci fai tutto il tempo seduto qua sopra? Guardo. Non c'È molto da guardare... ... ... Il bambino si girò verso il mare, si rigirò verso Bartleboom, si girò ancora verso il mare, si rigirò ancora verso Bartleboom. Quanto vi fermerete qui? -, gli chiese. Non so. Qualche giorno. ... Voi siete simpatico. Magari quando ve ne andrete sarete un po' meno imbecille. >>
<< Ha 38 anni, Bartleboom. Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, È la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle Ti aspettavo. Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni i giorni, gli istanti che quell'uomo, prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo Tu sei matto. E per sempre lo amerà. >>
Quarto:
<< "Voglio lasciarmi andare, voglio di più per me, voglio buttarmi per cadere verso l'alto." >>
<< Avevo l'abitudine, quando osservavo qualcuno, di farmi tutto un film in testa: su cosa stesse pensando, cosa stesse vivendo, ma soprattutto cercavo di capire se fosse felice. Se questa famosa felicità esisteva veramente nella vita di qualcuno. Francesca mi dava l'idea di essere una che voleva stare fuori da tutto per un po'. Quei momenti della vita in cui si desidera semplicemente una tregua, una pausa, un attimo di pace per potersi riposare.
Eppure, nonostante in lei fosse tutto così sbiadito, senza alcun gesto affascinante o un vestito appariscente, non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Dietro a quella figura c'era qualcosa di magnetico; non capivo cosa, ma mi attraeva. Un qualcosa di straordinario che andava liberato. Io, che ero la persona più in gabbia del mondo, volevo andare in giro a liberare la gente. Forse era un comportamento automatico. Non riuscendo a liberare me stesso cercavo di liberare gli altri, senza nemmeno avere gli strumenti per poterlo fare. >>
<< «Ma tu, Federico, non credi che il destino sia già scritto?» «Non lo so. Forse il destino va anche sfidato con una scelta folle, con un sentimento d'amore, con un atto di coraggio o semplicemente con un gesto poetico. Io l'ho sfidato perché volevo diventare più bello. Beh, non ci sono riuscito, ma è stato sufficiente per darmi la forza di partire. Sophie dice che la bellezza non è altro che la promessa che ognuno di noi ha di diventare se stesso.» >>
<< Francesca ha trentaquattro anni. Chissà che meraviglia quando ne avrà quaranta. Quante cose nuove ci saranno dentro di lei, quanta conoscenza in più, quanti boccioli che adesso in lei sono solamente semi. Il futuro è già qui. Questa è la bellezza di una donna: quando è ragazza è un luogo, ma quando è donna è un mondo. >>
<< Ho letto da qualche parte che il vero motivo per cui si sono estinti i dinosauri è perché nessuno li accarezzava. Bisogna sperare che l'uomo non faccia lo stesso stupido errore con le donne. >>
<< Ho pianto a dirotto per ogni tramonto e per ogni alba, per ogni bacio dato e per ogni lacrima asciugata. Per ogni cosa bella che ritorna, per la strada verso casa la sera. Per tutto il tempo che non tornerà. Per ogni brivido vissuto, per ogni sguardo appoggiato >>
Sono solo quattro. Ma sono fantastici... i fantastici 4.
A chi passo il meme? Leggo tutti voi. E mi piacerebbe sapere cosa vi è piaciuto leggere, ma soprattutto cosa vi è rimasto dentro. Chi ne ha voglia ci provi coi fantastici 4 libri della propria vita o quanto meno i 4 che proprio non potete fare a meno di citare. Smack!!! Bk
E' ora di andare a fare la spesa... più che altro decidere cosa mangiare. Tru tru tru... trotterello tra gli scaffali del supermercato e decido cosa mi mangerò nei prossimi giorni.
Torno a casa, tru tru tru la spesa a posto. Uff ma c'era ancora lo stendino fuori... Ritirare i panni che saranno asciutti! Al lavoro!
Ritira, piega, Sali le scale, metti a posto, ridiscendi le scale... tru tru tru. Trotterello.
Uff devo cambiare le lenzuola, ritrotterello su. Voilat! Tutto via... nuove lenzuola profumose a rapporto. Piumone sistemato. Stanotte si dormirà una bellezza!!
Le camicie? Domani si stira, oggi no... Di nuovo giù... vai con la lavatrice... tocca alle cose chiare stavolta... cesto dei panni... detersivo nella palla, anticalcare, ammorbidente... è tutto? Scegliere il programma e clic! Partiti!
Uff ma in questa casa devo fare tutto io?? Ehm... forse perchè non c'è nessun altro? Mmmm... bè come ragionamento non fa una piega!! Ma mi sta bene così, no? Si si!! Si ricomincia! Che mi mangio stasera?...
Bruko come back. Pochi gg al paese. Tempo di cacca tutti i giorni.
Però il mare l'ho visto. Ed anche la spiaggia. Passeggiata corta perchè faceva un freddo...
Mi porto indietro il pranzo di pasqua tutti assieme. I capelli lunghi di mio nipote.
E poi... Domenica sera finito di cenare, stavo per uscire, ma c'era il piccolo, incantato a vedere la tv: c'era Mary Poppins.
Ora credo sia del '62 o giù di lì. Ma ci sarà un motivo se risulta ipnotico anche per i bambini di oggi.
Ho preso il plaid, lo messo per terra e ci siami seduti su, io e mio nipote.
Al diavolo uscire... è presto. "Basta un poco di zucchero... e la pillola va giù!"... "Cam caminin, cam caminin spazzacamin!"... "Supercalifragilistichespiralidoso..." Impossibile staccarsi.
Siamo seduti, ridiamo tutti e due... e non si capisce chi è il piccolo... ma per stasera va bene così. W Mary Poppins.
Ma quanto ci mette ad arrivare sta primavera...? Non passa più quest'inverno... Ho preso la febbra tre volte (oggi se ne sta andando e domani torno al lavoro) quest'anno.
Le energie non ci sono... pur essendo di Marzo (the last day!) se non entra la primavera le mie batterie non si ricaricano... il mio umore non migliora.
Devo resistere solo fino a venerdì 21... Per allora sarò a casa dai miei per la Pasqua. Sarà strano il rientro in un posto che ormai mi è diventato alieno...
Ma non ci voglio pensare. Voglio pensare ai miei, a mio nipote, a mia sorella, mio fratello al sole, ai profumi della primavera, al mare e alla sabbia.
Questa primavera la aspetto come non mai... la voglio sentire esplodere dentro di me. Voglio sentirmi rinascere fisicamente ed emotivamente.
"Sarà un volto chiaro. S'apriranno le strade sui colli di pini e di pietra.... I fiori spruzzati di colore alle fontane occhieggeranno come donne divertite:Le scale le terrazze le rondini canteranno nel sole." (C.Pavese) Per chiudere... oggi è la festa del papà. Auguri a mio padre e ai vostri... e a tutti quelli che hanno la fortuna di esserlo... un abbraccio! Bk
Una porta, un cartello, delle chiavi e un portachiavi azzurro come il mare. Azzurro come l'animo di chi me lo ha regalato quattro anni fa.
I confini del mio mondo. E' facile entrare, è difficile entrare: come nel migliore degli indovinelli.
La porta è sempre aperta, la porta è sempre chiusa. E' tutto così semplice da sembrare banale. E' tutto così semplice da risultare difficile.
Non ci sono guardie, non ci sono combinazioni. Basta la chiave giusta ed un motivo per entrare. Dentro c'è il fuoco acceso. Dentro c'è la tana del bianconiglio.
La musica nasce da un pensiero. La musica nasce da una passione. La musica nasce e cresce nelle mani. Si radica nell'animo di chi la sa vivere, creare e suonare.
Io riesco ad emozionarmi legandola ad un momento, ad una sensazione, ad un ricordo, ad un sapore.
Ma chi vive per lei, come diceva una famosa canzone, ha bisogno di manifestarsi, di condividerla, di associare ad essa non solo il momento magico della creazione o della sua prima interpretazione... ma anche la magia di leggerla negli occhi di chi ascolta e di chi ti guarda suonare.
Sono poche le occasioni, poche le vetrine, pochi quelli che ti danno una chance. Solo da amici che la Musica con la M maiuscola la fanno e sanno com'è non avere spazio, poteva nascere l'idea di un festival per artisti emergenti.
Quest'estate a Maratea in un contesto da favola, con una giuria di qualità, con personaggi d'eccezione... c'è un'opportunità per chiunque abbia voglia di mettersi in gioco e di fare ascoltare la sua musica, la sua espressione. E chi vince va direttamente a Castrocaro.
Io ci sarò... e spero che ci sia lì qualcuno di voi o qualcuno dei vostri amici, per condividere un bel weekend di musica, di sogni e di emozioni.
Passate parola! Un bacio Bk
Per informazioni, regolamento ed iscrizione cliccate sul banner a destra del Radiostar Music Live, oppure andate sul sito www.radiostar.it o direttamente al link del festival http://www.radiostar.it/festival/ .
Sono stato seppellito dall'ennesima nomination... e quindo crollo. Non lo faccio più girare perchè questo Meme sa un pò di stantio... è già da un pò che c'è. Capolinea.
Però due parole su chi me lo ha mandato ci vogliono...
E' arrivato da Marco... (com'è che dici? "mio fratello si arrabbiava altrimenti ma non glielo dite..." :-P) che ho trascinato in questo mondo dei blogger, ma che vive di talento lucente.
E' arrivato da Rompina, con cui condividiamo emozioni, contraddizioni, energia, passione per i gatti e per Donald Shimoda.
E' arrivato da Sara, dolcemara ballerina di tango, che come me cammina sotto la pioggia senza ombrello. La leggo ogni volta che posso cercando ogni volta nuove sfumature... che non smettono mai di sorprendermi.
E' arrivato da Sabrina, a lei ho già dedicato il premio dieci e lode, con relative motivazioni... ma col tempo che passa la sua energia, voglia di fare, di mettersi in gioco e di capire, continuano a sorprendermi.
E' tutto. Credo.
Un bacio a chi leggo tutti i giorni e a chi commento e che, premio o non premio, mi strappa un sorriso, un pensiero o un soffio di emozione. Bk
E' Domenica mattina. Mmm... E ' Domenica. Alle due e mezza mi sa che non si può più chiamare mattina... Mi sono appena alzato. Fatto tardi ieri, così come venerdì e tutti i weekend che riesco a ricordare.
I miei mi hanno chiamato poco fa, orologi svizzeri... solito orario. Solo che non ce la facevo ad alzarmi e raggiungere il telefono. Li chiamerò dopo. Intanto almeno mi hanno svegliato.
Mi infilo una maglia, scendo le scale cercando di non cadere: alcool e musica sono ancora in circolo.
Vado in bagno, poi apro il balcone e guardo Napoli che è già a metà giornata... avranno già tutti finito di pranzare.
Invece Noi abbiamo il rito della colazione. Io e il mio mitico vicino Mariolone... compagno di scorribande notturne. Accendo il televisore e dò due cazzotti al muro: è il segnale. Sono sveglio, alza le chiappe pure tu.
Preparo le tovagliette, il succo di frutta, le merendine, la crostata alla nutella, la macchinetta del caffè.
Sento Mariolone che scende delicatamente (bom, bom, bom!) le scale di casa sua e sta per arrivare.
Mi sa che posso accendere il caffè. Entra e non parla. Solo dopo il secondo sorso della magica bevanda nera mi guarda e mi sorride.
Gli sorrido anch'io e sento che va già meglio... ora è proprio una buona domenica... :-D
Al lavoro è andata così... domani c'ho un bel pò di cose da sistemare...
Ieri ho perso l'ombrello, ed oggi non pensavo piovesse. Cammino per strada e fa anche un pò freddo... ho messo pure il giubbotto di pelle leggero...
Piove e come piove... sono completamente bagnato... le mani in tasca... l'mp3 a palla nelle orecchie.
Sento le gocce che scivolano giù dai ricci e mi scorrono sul viso ma non m'importa granchè.
La musica che scorre ora nelle mie orecchie è quella di elisa... "quante cose che non sai di me... quante cose che non puoi sapere..."
E' sempre stato così... mi sento un iceberg, poco visibile racconto quasi nulla. Tengo tutto dentro.
Trovo sempre più difficile far capire quello che mi passa per la testa, le mie reazioni, le mie priorità, i miei approcci, quello che mi fa caldo dentro e quello che non mi interessa proprio.
E in fondo non è che me ne frega tanto. Non m'importa più di quello che pensano di me.
"C'è un principio di energia Che mi spinge a dondolare Fra il mio dire ed il mio fare E sentire fa rumore Fa rumore camminare Fra gli ostacoli del cuore"
La parola dell’anno
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Quello di scegliere la parola dell’anno è al tempo stesso un esercizio
semplice quanto potente. Ogni volta mi arriva scrivendo di altro. E
quest’anno non...
Il tuo malessere è uno stile di vita.
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Il tuo malessere è uno stile di vita.
Il tuo malessere è la casa che abiti e non hai costruito.
Il vestito che indossi e non hai cucito.
I libri che compri ...
Come gatti allo specchio
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Immaginate cosa succede quando si mette per la prima volta un gatto davanti
allo specchio: prima guarda il suo riflesso con sospetto, non appena si
muove s...
Equazione
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Sto imparando l'obbedienza, sto imparando a stare zitta e mordermi le
labbra, sto imparando che a volte la giustizia non è esattamente quello che
serve, m...
Nonno Carlo
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Nonno Carlo è morto quando avevo sei anni. Era il padre di mio padre.
Il giorno dei funerali, mi portarono a casa di Nonno Gennaro e Nonna
Rosina, i genito...
Sopra il mio berretto ci sono solo le stelle...
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Devo imparare ad amare i miei cedimenti. Devo imparare a riconoscere i miei
passi falsi, a dare loro un nome, devo individuare le crepe della mia
cosc...
Un anno da blogger
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*"sarà la verità a non tacere mai, quando il rumore che c'è non si capisce
cos'è, sarà la verità..."*
Diceva più o meno cosi una canzone di qualche tempo ...
Fatalismi
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Il lancio della moneta fa un tintinnio metallico per il tocco dell'unghia,
uno solo, sale in alto fino a quando la spinta glielo consente; quando il
vetto...
a no taitol uan
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la notte è fatta per tre cose (più una) soltanto. dormire, fare l'amore*
oppure leggere (e quindi pensare).
la mattina, poi, c'ha un non so che di rallen...
Epilogo (puzzle 9 e fine del gioco)
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Il corteo è appena passato. C’erano tra gli altri due giovani che
camminavano abbracciati, tenevano un cartello con sopra la foto di un uomo, quello
che è ...