venerdì, settembre 28, 2007

Gli assi cartesiani

Mario è fatto così... ieri sera gli ho preparato una bella pasta zucchine e pancetta (c'era anche Tommy per la cronaca) e quando c'ha la panza piena dà il meglio di sè.

Con le mie bacchette cazzeggiava... un pò di mazzate a me, un pò a Tommy, un pò creava strani disegni nell'aria: "indovina cos'è?".
Dopo innumerevoli figure c'è ne una che mi colpisce e che Tommy indovina subito:
Gli assi cartesiani: ascisse ed ordinate.



La domanda a questo punto nasce spontanea: ma se le Y sono "ordinate" le X sono "disordinate"?
Già me l'immagino la mamma Cartesiana: Ascissa metti tutto a posto! quand'è che comincerai ad essere
un pò piu' Ordinata come tua sorella?!
E' dura la vita delle X...

mercoledì, settembre 26, 2007

Si fermano gli orologi

C’è un espressione di un amico, che purtroppo non vedo piu’ molto spesso, che mi è rimasta sempre impressa : “S fermn i rilog”: tradotto “si fermano gli orologi”.
Quand’è che si fermano gli orologi? Quando una cosa viene talmente bene che tutto si ferma a contemplare, persino gli orologi…
Com’è andata la festa di lunedì? “S’hanna fermà i rilog…” e così è successo.

Di chi è la colpa? Di un certo Signor Pampero Especial e della sua amica Pera, compagni inseparabili.






E’ colpa anche della voglia di ridere e stare insieme a questa massa di esauriti.







E’ colpa della voglia di ballare e della voglia di non pensare per una sera.

Balla Mario balla…



lunedì, settembre 24, 2007

Le ragioni dell'aragosta

Entrare dentro un cinema può vuol dire diverse cose. Può voler dire passare un paio d’ore di cazzeggio con gli amici a ridere, urlare e tirarsi popcorn (quanto li skifo…). Può voler dire stare in ultima fila a pomiciare con la nuova tipa. Può voler dire commuoversi per una commedia. Può voler dire io quel film l’ho visto. Può semplicemente voler dire staccare un po’ da se stessi. Se vai a vedere un film di Sabina ti guardi attorno e ti senti un po’ circondato da gente che ha l’aria di andare ad un V-day o ad una protesta di piazza o ad un circolo intellettualoide di sinistra. Dici “mah! Volevo andare al cinema…” ma entri lo stesso. Poi succede che i fotogrammi, la musica ti scorrono addosso e osservi le contraddizioni di personaggi che forse quella rabbia e quella indignazione dentro non ce l’hanno più; che credono in qualcosa giusto perché una parte sepolta di loro parla ancora; un po’ stancati dalla vita, dalle delusioni personali e dalla paura di essere se stessi. Ognuno per un motivo diverso vorrebbe mollare questo spettacolo che stanno organizzando per aiutare i pescatori, ognuno con la paura di non avere più molto da dare e da dire. Ma gli anni di Avanzi non si cancellano, anni in cui ognuno è rimasto nei ricordi , nelle emozioni e nelle speranza degli altri; si sorreggono a vicenda, si sfogano apparentemente per lamentarsi, ma in realtà per farsi ritrovare. Ti senti meglio quando si accendono le luci, ti stupisci che quello che ti è rimasto non è l’amaro dei ricordi, del tempo che passa, dell’Italia cambiata. Ti resta la speranza, il calore dell’amicizia, la consapevolezza che continuare a credere comunque ti cambia e cambia in meglio chi ti sta attorno. Chiamalo poco…

PS: nel dibattito subito dopo il film chiedevano a Sabina se una sola sala di proiezione a Napoli non fosse poco… ma se ognuno di quelli della sala continuasse a credere, a sperare, a sognare ed ad aiutare chi gli è vicino?

Domanda che ho fatto a Sabina al dibattito:

  • Come mai non c’era Corrado? Vi si vede lavorare assieme così poco!

Domande che avrei voluto fare (e che per ovvi motivi non ho fatto):

  • Come fai a diventare più bella ogni anno che passa? (mi sembrava troppo sfacciato…)
  • Ce la fai a parlare di politica con tuo padre senza diventare viola? (troppo personale)
  • Ma se non vuoi baciare uno fai l’imitazione di Silvio e a quello gli viene il prurito e scappa? (troppo stupida…)
  • Lo sai che Avanzi e Tunnel ci hanno fatto crescere? (sì come gli omogeneizzati…)
  • Come hai conosciuto quella che adesso riprende mentre parlo, che c’era nel film, che ha aiutato nella produzione, che mannaggia a me che non mi ricordo mai i nomi…, che parla poco ma che mi sembra sveglia, che si può avere il suo numero di telefono? (sarebbe uscito così… ma ti rendi conto?)

venerdì, settembre 21, 2007

Il fantastico mondo delle pescherie

















Cosa succede nel fantastico mondo delle pescherie?

Prima di quest’estate lo potevo solo immaginare...
Conoscere la musica, esprimersi tramite la voce, le note,
il vibrare di un amplificatore.
Non si mangia solo con la musica, ed una pescheria può
aiutare a tenere vivi i sogni e la propria fantasia.
Questo lo potevo immaginare… ma quando ti siedi dietro
al sedile della macchina della band, quando carichi gli
strumenti, quando ascolti Vecchioni e De Andrè con chi la
musica la fa e la respira, quando aspetti che lo spettacolo
abbia inizio e sei piu’ emozionato di loro, quando Claudia
canta e vorresti non finisse mai quella canzone, quando ti
accorgi di trattenere il respiro per non far rumore e non
perderti una sola nota…
Allora forse nel fantastico mondo delle pescherie un po’ ci
sono anch’io.
Se vi va … www.claudiacantisani.it

giovedì, settembre 20, 2007

Il mostro della frutta



E' successo pressappoco così...
Stavo facendo delle foto ed a un certo punto Gabriele, 5 anni, dice:
"Ma non fotografi la frutta?", alla mia richiesta del perchè risponde:
"Ma come non lo vedi? C'è il Mostro della frutta!".
Ho obbedito immediatamente.
Devo dire che mi sono vergognato per non averlo visto subito, per
aver perso la capacità di vedere dietro le cose e per avere il calcare
attorno alla mia immaginazione.
Come diceva Fossati?
"... la mia fantasia è un pò danneggiata e da troppo tempo parcheggiata"
Ho deciso di dargli una spolverata e di rimetterla in moto.
Lo devo a Gabriele ed al Bruno di 5 anni, lo devo alla mia vita.