lunedì, settembre 24, 2007

Le ragioni dell'aragosta

Entrare dentro un cinema può vuol dire diverse cose. Può voler dire passare un paio d’ore di cazzeggio con gli amici a ridere, urlare e tirarsi popcorn (quanto li skifo…). Può voler dire stare in ultima fila a pomiciare con la nuova tipa. Può voler dire commuoversi per una commedia. Può voler dire io quel film l’ho visto. Può semplicemente voler dire staccare un po’ da se stessi. Se vai a vedere un film di Sabina ti guardi attorno e ti senti un po’ circondato da gente che ha l’aria di andare ad un V-day o ad una protesta di piazza o ad un circolo intellettualoide di sinistra. Dici “mah! Volevo andare al cinema…” ma entri lo stesso. Poi succede che i fotogrammi, la musica ti scorrono addosso e osservi le contraddizioni di personaggi che forse quella rabbia e quella indignazione dentro non ce l’hanno più; che credono in qualcosa giusto perché una parte sepolta di loro parla ancora; un po’ stancati dalla vita, dalle delusioni personali e dalla paura di essere se stessi. Ognuno per un motivo diverso vorrebbe mollare questo spettacolo che stanno organizzando per aiutare i pescatori, ognuno con la paura di non avere più molto da dare e da dire. Ma gli anni di Avanzi non si cancellano, anni in cui ognuno è rimasto nei ricordi , nelle emozioni e nelle speranza degli altri; si sorreggono a vicenda, si sfogano apparentemente per lamentarsi, ma in realtà per farsi ritrovare. Ti senti meglio quando si accendono le luci, ti stupisci che quello che ti è rimasto non è l’amaro dei ricordi, del tempo che passa, dell’Italia cambiata. Ti resta la speranza, il calore dell’amicizia, la consapevolezza che continuare a credere comunque ti cambia e cambia in meglio chi ti sta attorno. Chiamalo poco…

PS: nel dibattito subito dopo il film chiedevano a Sabina se una sola sala di proiezione a Napoli non fosse poco… ma se ognuno di quelli della sala continuasse a credere, a sperare, a sognare ed ad aiutare chi gli è vicino?

Domanda che ho fatto a Sabina al dibattito:

  • Come mai non c’era Corrado? Vi si vede lavorare assieme così poco!

Domande che avrei voluto fare (e che per ovvi motivi non ho fatto):

  • Come fai a diventare più bella ogni anno che passa? (mi sembrava troppo sfacciato…)
  • Ce la fai a parlare di politica con tuo padre senza diventare viola? (troppo personale)
  • Ma se non vuoi baciare uno fai l’imitazione di Silvio e a quello gli viene il prurito e scappa? (troppo stupida…)
  • Lo sai che Avanzi e Tunnel ci hanno fatto crescere? (sì come gli omogeneizzati…)
  • Come hai conosciuto quella che adesso riprende mentre parlo, che c’era nel film, che ha aiutato nella produzione, che mannaggia a me che non mi ricordo mai i nomi…, che parla poco ma che mi sembra sveglia, che si può avere il suo numero di telefono? (sarebbe uscito così… ma ti rendi conto?)

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