Mario: perchè è Mario. Se non lo conosci non te lo posso spiegare. Se vi piace leggerlo immaginate cosa vuol dire viverci accanto ed essere amico suo. Dressel: chi di meme ferisce di meme perisce. perchè è fantastica. ha senso dell'humour, fuma la pipa e beve cognac davanti al camino, ha dentro i relitti di una tempesta ma fa sembrare tutto facile. ha bisogno di tutti e di nessuno. E non si ferma mai. Digito: sarà il centesimo premio... ma io lo scelgo perchè è unico. e perchè la forza dei papà va sempre premiata. Sabrina: così lo porta in africa e fa finta di trovarlo negli scavi. perchè il vento della sicilia l'aiuti a dimenticare la tristezza mentre smuove i suoi ricci. perchè irradia positività da ogni frase scritta. perchè è una continua scoperta. perchè sa leggere dietro le righe. perchè è un biglietto vincente della lotteria. Marco: perchè è un sognatore... e il dna non mente. perchè è mio fratello. Luco: perchè ho appena scoperto il suo blog!! e perchè è aperto, leale, disponibile, simpatico ed è amico mio.
Oggi piccola manutenzione alla scarpiera. Ieri ho comprato il Vinavil.
Miiiii il Vinavil. E' dalle elementari che non lo usavo più...
Si ma ora fai il serio. Riallarga i cassetti... metti la colla nei fori. Speriamo che tiene. Faccio forza... dovrebbe andare.
Ops un pò di colla è uscita. La tolgo con... che domande con le dita... mmm forse non lo dovevo fare...
un flash! torno bambino. Sto facendo "i lavoretti" espressione altamente generica, allora puramente innocente, che indicava qualsiasi cosa fatta alle scuole elementari, che prevedesse taglia, incolla, pitta e lega.
E quando c'era il Vinavil l'odore riempiva la stanza... non la si smetteva mai di odorare. Sembravamo dei piccoli tossici.
Poi ti si attaccavano le dita... e cicc ciacc movimento ipnotico con pollice ed indice... poi ti scocciavi e la facevi asciugare. Una sfregata... sembrava gomma da cancellare e andava via.
Torno dal flash! E mi accorgo che senza pensarci ne ho messa dell'altra sulle dita... Uff... ora ritorno serio... ancora un pò. Ora basta, eh?
Guardo la scarpiera e senza pensarci dico: "Maestra com'è venuto?"...
Si perchè questo Meme che mi ha appioppato Gianluca si può chiamare solo così!!
Le regole. Andare nella Top Posts di WP in lingua islandese, scegliere il post o il viso e postare un “Ummæli”, cioè un commento. Va bene qualsiasi cosa, tranne il “ciao, volevo farti i complimenti per il blog, ti va uno scambio link?”. Saluti, frasi poetiche, quello che si vuole ma rigorosamente in italiano o dialetto. Ripetere la procedura per tre volte e pubblicare, ovviamente linkandoli, i blog islandesi scelti. Passare poi la palla ad altri 5 blogger da mandare allo sbaraglio nella terra dei ghiacci.
Che faccio? Mo me lo faccio un giro. Mi metto un paio di magliette corte, una a maniche lunghe, un altra. Il maglione e sopra la felpa. La sciarpa bene stretta, il piumino e la coppola (così si capisce che sono italiano). Apro il link... e vedo tante facce, ma non capisco granchè. E' sempre così quando vai all'estero. Però in compenso sto copiosamente sudando e non so perchè... mah!
Lascio un commento: Ho fatto un lungo viaggio... E "Chi parte sa che cosa fugge... ma non sa che cosa cerca". Non conoscete a Troisi? Male... molto male... Kisses Bk
Il mio commento: Volevo scrivere una scemità... ma se guardo la foto mi viene solo in mente Shine on you crazy diamond dei Pink Floyd. Perchè? "remember when you were young, you shone like the sun" and you are young and you shine like the sun. Basta per oggi ho scocciato abbastanza. Kisses Bk
Ce l'ho quasi fatta... Basta femmine. Anche perchè se poi ci stanno mi tocca andare fino a lì. Siggeir.
Il mio commento: Non ho capito come ti chiami. Ma cos'è una torta di compleanno? Happy birthday cake? E sei da solo? E ti bevi la coca cola? Bastaaaaaa!!! Tu devi venire al Kinky con noi!!! Con quella faccia che ti ritrovi ci divertiamo a ballare e a dare il 5 ai fratelli neri...!! Fai il bravo... Bye Bk
Non ci credo ho finito... Ora devo inguaiare anche 5 amici miei a cui girare il meme... Mario l'ha già avuto... per cui:
Ieri notte, seduti sui divanetti del Kinky, Mariolino mi guarda serio e mi dice: "Ma secondo te il futuro è scritto? O ce lo scriviamo?" Dura la vita dello psico-filosofo del piano...
Credo che nasciamo con qualcosa da imparare in questa vita... e che per passare al "prossimo quadro" dobbiamo scoprire alcune cose di noi... con le scelte, con l'impegno, col coraggio e con la fantasia.
Forse la missione da compiere è scritta, ma quello che succederà, ah no! Quello proprio no.
Ed è non sapere che succederà domani che mi fa alzare la mattina... sapere che posso fare tutto ed il contrario di tutto e che questo mi catapulterà in diverse mondi e situazioni sconosciute...
A volte però, e in questo Mariolino ha ragione, succedono cose strane. Situazioni, persone, emozioni che piombano nella tua vita e sembrano appartenere ad un destino più che alla casualità.
Ma a me piace pensare che sono io ad averle attirate lì. Col mio modo di fare, con quello che sono diventato, con le mie scelte.
Per cui punto su: "Il futuro non è scritto". O può darsi che mi sbaglio... ma mi piace crederla così.
E poi se la frase è diventata pure il titolo di un film su Joe Strummer... ci sarà un motivo!! Questo è per te... Mariolì:
Senza pensare... apro il balcone, mi affaccio e scatto una foto. Non cerco un obiettivo, lascio che ciò che vive sotto casa entri senza filtri dentro la foto.
Poi la scarico e comincio a guardare... perchè normalmente lo si fa così poco.
E vedo... (voi cliccate per ingrandire se no, che vedete!!)
una bacinella che fa da paniere... ("Cuncè calat 'u panier!") la salumeria senza confini... busta rosa, borsa ed un passo avanti all'altro, che stanchezza... la liana con cui tarzan passa dal secondo al primo piano... le dark friends... un passo sconsolato dentro un impermeabile marrone... un inutile divieto... mostri neri scaccia piccioni... per andare alla Scala basta uscire sul balcone... umidità in tanica... uno sguardo da turista... un insegna tra il sette e il nove... due calzini colorati d'allegria.
Forse non ho visto tutto... ma è già abbastanza rispetto a quello che normalmente percepisco. Magari qualcosa la vedete voi... Me la dite?...
PS: Potrebbe essere un meme... Ma senza nomination. Mi stai leggendo? Alzati scatta una foto... Guarda come di solito non guardi... Raccontalo. Posta foto e parole. E magari ricordati del Mostro della frutta... Bk
Come i nani del favoloso mondo di Amelie... Andrea gira il mondo ma non si scorda mai di noi. Andrea non vive sul piano ma l'abbiamo adottato. Da quando Sergio ce l'ha presentato ci è entrato nel dna... come solo un fratello reggae o del blues può entrare. E' uno di noi e quando non c'è ci manca... ma siamo contenti che giri e si diverta. Però ti aspettiamo... Noi e il Kinky. Si si ho capito la foto originale è quella con la linguaccia... Accontentato!
Piccola trama per chi non ricorda... (rif.http://www.anni80.info/cartoni/bia.html) "Due giovani streghe, Bia e Noa, vengono scelte come candidate al titolo di regina del Regno delle Streghe. La sfida che deciderà la nuova regina si giocherà sul nostro pianeta: chi imparerà maggiori segreti sul mondo degli umani sarà la prescelta. Le due candidate non potrebbero essere più diverse: Bia è un tipo allegro,frizzante come i suoi capelli rossi, veste sempre in abiti cortissimi e impara subito ad apprezzare la sua esperienza terrestre. Noa, invece, è fredda e introversa, e non ama vivere sulla Terra. Anche se non sopporta Bia, e in particolare il suo carattere estroverso, la rispetta comunque come avversaria, arrivando anche a salvarla da situazioni pericolose in varie circostanze. Sulla Terra, Bia si trasferisce dai Giapo, famiglia dove trova una sorellina, Apo, e un fratello, Rabi, due autentiche pesti sempre pronte a fare dispetti, papà e Mami, una mamma particolare. Mami, infatti, era una strega, ma ha rinunciato alle sue prerogative per sposare un essere umano, e si è trasferita sulla Terra per occuparsi del marito e della loro famiglia. Mami prende sotto la propria protezione Bia, e fà anche una magia per far credere a tutti che sia sua figlia, di ritorno da un soggiorno in Europa. Noa invece viene "sponsorizzata" da Kilia, una maga molto potente, antica rivale di Mami. A giudicare l'operato di Bia e Noa, viene inviato sulla Terra Ciosa, un mago impiccione e imbroglione.Questi, aiutato dai suoi "compari", il gatto Furufu e la cornacchia Cracra, parteggia da subito per Noa, e cerca di ostacolare in tutti i modi Bia: ma neanche Noa apprezza i suoi giochetti, e spesso finisce per farlo diventare vittima delle sue arti magiche.Magie e avventure si susseguono, con Bia e Noa che diventeranno sempre più amiche, nonostante la sfida che le divide, ma con noi telespettatori che non sapremo mai chi sarà la nuova regina delle streghe, perchè la serie non fu mai ultimata."
Bia era proprio uno spettacolo... Carina , ironica, decisa, leale. Mi sa che da piccolo mi ero presouna mezza cotta per Bia... Comunque... Ve le ricordate le formule magiche? Bia faceva... "scialanda!" (grazie anche al ciondolo a cuore)
E Noa faceva... "hià!" (e li ciondolo era quello in fronte)
E poi c'erano quegli esauriti di Ciosa con gli aiutanti Purupu e CraCra...
No, non c'entra il telefilm di rai tre! E' vero siamo penultimi nel torneo... Una solo vittoria e due pareggi... Ma stiamo crescendo! Come dice il mister: "la partita sta cambiando...". Prendiamo botte, le diamo... non sempre abbiamo fiato... ma ci mettiamo entusiasmo. E quando segniamo torniamo piccoli. Certo sembriamo un pò tanti spiderman a carnevale con quella maglia... Ma ci divertiamo e... dal primo lunedì del torneo... noi siamo il Dundee United: siamo una squadra.
Era una vita che non andavo al cinema da solo. Ma ho voglia di vedere il film. E non posso aspettare.
Entro nella sala che è già buia. Aspetto un'immagine chiara per vedere qualcosa e decidere dove sedermi... Stavolta devo dar retta solo a me stesso. Avanti, in mezzo vicino al corridoio.
Parte quasi subito il film, niente pubblicità, nè prossimamente. Mi stravacco nella poltrona e cerco come al solito di guardare con gli occhi dell'operatore... poi del regista, poi del montatore... due minuti e mi perdo però. Sono già nel film.
E tutto così strano... l'inizio lo sapevo... ma man mano che va avanti mi spiazza, come la vita quando non fantastichi...
Il centro del film è la scuola... e il piccolo parco lì davanti... le sue panchine. Lui si ferma, il mondo gira lì attorno. Non è triste, non è patetico. Non è banale, non è scontato. Non è aggressivo, non è molle.
Il mondo è diverso quando ci si ferma. Quando non lo si giudica, quando non si combatte ma non ci si arrende, quando si consola chi è venuto a consolarti, quando non t'importa che pensano, quando fai quello che devi fare, quando non cerchi ma arrivano.
Ho i brividi a volte... rido, un pò mi viene da piangere, mi muovo sulla sedia, non mi giro mai, respiro senza respirare.
Arriva la fine... non so che ore sono, partono i titoli e la canzone di Fossati... posso restare quanto voglio... non c'è nessuno che mi tira via. Parole, musica e immagini del film mi scorrono dentro.
Io non lo so che c'è domani... ma stasera mi sento vivo. E non mi manca niente. Io sono qui. E finalmente mi sento.
Mamma chissà se valeva la pena fare tanta strada e arrivare qua. La gente è la solita, non cambia scena, la stessa che ho lasciato tanto tempo fa. Hanno fame di soldi, hanno fame d'amore e corrono a cento all'ora. I loro figli non somigliano a niente, l'adolescenza subito li divora. E se potessi tornare indietro, indietro io ci tornerei, se potessi cominciare daccapo, quello che ho fatto non lo rifareri. Ora c'è un ragazza di vent'anni che vive qua, con lei dormo la notte, divido la notte, forse un giorno lei mi sposerà. Ora c'è una miniera che ci danno mille l'ora per andare giù. Quando usciamo inciampiamo nelle stelle, perchè le stelle quasi non le vediamo più. Meno male che c'è sempre qualcuno che canta e la tristezza ce la fa passare, se no vita questa vita sarebbe come una barchetta in mezzo al mare, dove tra la ragazza e la miniera apparentemente non c'è confine, dove la vita è un lavoro a cottimo e il cuore un cespuglio di spine.
Comincia tornando a casa e trovando sul piano una cena che non t'aspetti... L'inizio: affettati... formaggi... pane...
Poi pasta con pomodorini e pesto, fiumi di vino e birra, rospetti in padella (in realtà involtini di carne bianca... ma a mario sembravano rospetti...) piselli in umido, zucca in agrodolce, patate al forno, macedonia in calce... (mario la spalava a mò di muratore...) tiramisu... caffè, rum.
La fine: la teglia del tiramisu...
Non c'è che dire... Life is sacrifice!
(alla cucina: sergio, alla location: tommy e mario, ai bicchieri e forchetta: adele, bruko, fede e fede, pablo, sasà alla fine: marianna, alla macedonia spalata: mario, alle foto: bruko)
L'ho visto in tv e sul blog di Chiara... Non ho potuto non riportarlo... L'ultimo minuto è il segno della fine del gioco... non si riesce neanche più a fare satira. Non c'è più molto da ridere. Viene solo da piangere. Non ci resta altro.
Donald Shimoda è un ex-messia. Meccanico di professione, messia per dono. Un messia ricorda e crede, in se stesso e negli altri. Donald lavora, ma quando la gente gli si avvicina, chiede consiglio, lui parla, spiega:
"se desiderate tanto libertà e felicità, non riuscite a capire che non si trovano in nessun luogo fuori di voi? Dite che le avete, e le avrete! Comportatevi come se vi appartenessero, e così sarà!"
Ma non va proprio come pensava...
"che c'è di tanto maledettamente difficile in questo? Ma non mi udivano nemmeno, la maggior parte di loro. Miracoli... come quando si va alle corse automobilistiche per vedere gli incidenti, venivano a me per vedere miracoli. Dapprima è deludente, e poi, dopo qualche tempo, diventa noioso. Non so davvero come gli altri Messia abbiano potuto sopportarlo."
E infatti lui se ne va. Abbandona tutto e tutti. E va a vendere voli, nell'Illinois in compagnia del suo biplano.
Qui conosce Richard, anche lui vende voli. Richard cerca una guida... Donald qualcuno a cui passare il testimone... o forse solo qualcuno che stia veramente a sentire.
Libro di testo delle lezioni? La vita, il mondo che li circonda, gli esempi quotidiani... e un libro. "La Guida del Messia" "Promemoria per l'anima progredita"
Imparare significa scoprire quello che già sai. Fare significa dimostrare che lo sai.
Insegnare è ricordare agli altri che sanno bene quanto te.
Siete tutti allievi, praticanti, maestri.
Il tuo solo dovere, in ogni esistenza è di essere fedele a te stesso. Essere fedele a chiunque altro, o a qualsiasi altra cosa, non soltanto è impossibile, ma il segno di un falso Messia.
Le domande più semplici sono le più profonde, Dove sei nato? Dov'è la tua casa? Dove stai andando?
Che cosa stai facendo?
Pensa a queste cose di quando in quando, e osserva le tue risposte cambiare.
Tu insegni meglio ciò che più hai bisogno di imparare.
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Non ricordo dove sono nato... Certo non in questa realtà... mi ci sento ancora ospite. E la mia vera casa la sto ancora cercando... se non mi perdo è lì che sto andando. Sono stato via per troppo tempo... Ho voglia di tornarci e accendere il camino.
Ho bisogno di imparare che quello che sono va bene così. Che posso essere mille persone diverse ma sempre me stesso. Che non posso controllare tutto e che devo accettare determinate situazioni senza però perdere mai la speranza che tutto possa andare meglio. Che il calore che dai... torna sempre indietro.
Prima lezione del Maestro Donald Shimoda... alunno Bk... presente.
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