sabato, gennaio 05, 2008

Non credo che smetterò più










Tra 15 e 20 anni... E' il periodo in cui scrivevo di più.
Scrivevo dove potevo: agende, quaderni, block notes, fogli volanti...
Ogni parola scritta serviva a capirmi meglio e cristallizzare quelle
emozioni che non riuscivo a trattenere.
Parlare e scrivere mi sembravano le uniche maniere per non
perdermi in quello che provavo.
Poi un giorno ho smesso...
Non so se ho smesso di credere che scrivere e parlare possano farci
diventare delle persone migliori o se ero troppo preso dalle mie cose.
A volte penso di essermi accontentato.
Di come andavano le cose, dei rapporti che avevo, del modo di parlarsi
con gli altri e di come potessi cambiare le cose.

Gioco forza la vita ti porta a guardarti in faccia.
Ti ritrovi da solo e ti devi guardare per forza.
E allora per togliere tutta la ruggine che avevi dentro
fai poi quello che istintivamente sai fare meglio...
(anche se non ci pensavi più ormai...)
scrivi e parli.

Nascono ilmostrodellafrutta, le chiacchierate per ore via msn,
le cene con gli amici, i viaggi in pullman, gli sms,
le passeggiate di km, le feste e un nuovo modo di vedere
e parlare con gli altri.

Non credo che smetterò più, adesso.
Fa parte di me.

PS: grazie a Juliet che mi ha fatto venire
voglia di scrivere questo post!

4 commenti:

mario ha detto... @ 5 gennaio 2008 alle ore 22:33

non so immaginare un Bruno che si accontenta e non so immaginare un Bruno che non parli e non scriva...grazie a te Bruno lo sto facendo anche io ed era impensabile per me farlo....hai la capacità di far star bene le persone con le tue parole cn i tuoi sorrisi con i tuoi consigli.....io penso che grazie a te sono migliorato tantissimo....non smettere più per favore....

Bk ha detto... @ 6 gennaio 2008 alle ore 01:38

Grazie amico mio!

Spippy ha detto... @ 7 gennaio 2008 alle ore 17:46

Scrivere scrivere scrivere. E' sempre stato il sogno della mia vita, perchè scrivendo mi apro e mi guardo dentro. Una specie di vivisezione, sissignore.

Non smettere bk, ovunque ti porti la vita, tu portati dietro un taccuino per raccontarla. O un pc, se hai il portatile :).

Sabrina ha detto... @ 18 gennaio 2008 alle ore 23:41

E' vero, per tante ragioni ci si accontenta di quello che si ha nella propria vita, anche se non è sempre sbagliato.
L'importante è capire quali sono le cose importanti su cui non ci si può e non ci si deve accontentare...
E mai sacrificare le nostre espressioni. I pensieri sono la nostra libertà, noi stessi, quello che ci rende differenti e unici. E che nessuno potrà mai toglierci.

Grazie di essere passato. Ricambio il link con piacere! A presto